Antipirateria, “staccata la spina” a Provider di Novara
Nuova importante operazione antipirateria portata a termine dalla Guardia di Finanza di Novara contro un Music Provider con sede nella provincia della città piemontese che, per poter garantire servizi a prezzi concorrenziali, aveva escogitato un meccanismo particolare: ridurre l’impatto dei costi connessi ai diritti Siae e quelli spettanti ai produttori dichiarando un numero di “clienti” di gran lunga inferiore a quello reale. Come recita il comunicato della Gdf “L’ordinanza di sequestro emessa dalla Procura di Novara ha raggiunto oggi, in tutta Italia, oltre 300 target, interrompendo una rete di distribuzione illegale. L’indagine è stata avviata dalla Compagnia della GdF di Novara che, dopo un controllo di routine nei confronti di un esercizio commerciale, ha esteso gli accertamenti anche nei confronti del fornitore del servizio. I Finanzieri si sono così trovati di fronte a un caso di “evasione” particolare: poiché il servizio era rivolto ad altri operatori titolari di partita Iva, il Music Provider non poteva fare a meno di documentare i corrispettivi percepiti, ma aveva dichiarato, nel calcolo dei diritti dovuti per la duplicazione dei brani, un numero di clienti pari a un decimo di quelli effettivi. Per questo oggi le Fiamme Gialle si sono recate in vari esercizi commerciali della Penisola, serviti dal Provider musicale, e hanno staccato la spina agli oltre 300 client con cui l’operatore metteva illecitamente a loro disposizione più di 400.000 brani di musicali coperti da diritto d’autore. Le sanzioni a cui si può andare incontro sono piuttosto severe. Infatti, oltre alla sanzione penale, che può arrivare fino a 3 anni di reclusione, la normativa a tutela del diritto d’autore prevede che per ogni illecita duplicazione l’autore della violazione sia tenuto a corrispondere una sanzione pari ad almeno 103 euro per ogni opera duplicata per cui, anche se gli accertamenti sono tuttora in corso, non è difficile immaginare per l’autore del reato sanzioni per diversi milioni di euro dato che le duplicazioni abusive sarebbero oltre 400.000. Gli accertamenti proseguono per verificare anche in capo ai clienti eventuali ((tra cui risultano anche alcuni grandi nomi dell’elettronica di consumo e soggetti associati a famose catene alberghiere) ) responsabilità di carattere amministrativo o penale che potrebbero determinare, a loro carico, ulteriori rilevanti sanzioni”.
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