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Facciamo un breve punto. Il settore arredamento negli ultimi tre anni ha evidenziato una crescita importante. L’arredo bagno, in particolare, ha registrato un +3% raggiungendo un valore complessivo di 2,7 miliardi di euro (dati 2018 del Centro Studi di FederlegnoArredo). Il successo del made in Italy dei nostri prodotti è confermato da una quota export pari al 47% del fatturato complessivo; Francia, Germania e Regno Unito sono i mercati europei che si interessano maggiormente al nostro design. A questo si aggiunge che i produttori hanno continuato a investire e a sviluppare strategie commerciali e di marketing che hanno nel negozio il proprio focus, mentre i retailer più all’avanguardia hanno aperto nuovi negozi per presidiare al meglio il territorio di competenza, rinnovato i layout e migliorato la proposta e l’esposizione. Eppure, nonostante questo, gli showroom soffrono di un calo di traffico. Forse bisogna cambiare prospettiva? Noi crediamo di sì. Partiamo dai punti di forza del retail. Tra i tanti, spiccano la competenza, la consulenza progettuale e il servizio. Ma il più importante resta sicuramente la capacità di attuare partnership di valore con i fornitori. Non è un caso che nei nostri giri stiamo notando sempre più la tendenza a creare ampi spazi fortemente identificabili e dall’importante potere attrattivo/comunicativo ai brand coi quali si è costruito un progetto win-win a medio-lungo termine. Lo scopo è attirare il consumatore per fargli vivere un’esperienza unica. Due esempi fra tutti, Habibath e Rogari di Milano. Non sono solo bellissimi showroom, ma negozi nei quali si respira un mood diverso, che invoglia a guardare, toccare e, perché no, anche a comprare. Non è da meno l’industria – alla quale abbiamo deciso di dedicare la cover story – che sta facendo del co-marketing una leva importante per consolidare le relazioni coi propri partner commerciali. Lo spiega bene Rizzo, direttore marketing di Grohe Italia, quando ci sottolinea che «è una leva da non banalizzare e ridurre a una semplice condivisione di promozioni, ma deve estendersi a iniziative di visibilità in store», o Safak Fila, nuovo commercial leader di Ideal Standard Italia, quando evidenzia che «per far emergere il valore aggiunto del brand puntiamo su una politica commerciale ad hoc e su attività di marketing e comunicazione per coinvolgere business partner e clienti». Stesso approccio per Samo e Inda che, come riporta il direttore commerciale Italia Morlini, lavorano «instaurando accordi tailor made al fine di assicurare un approccio pianificato e specifico per ogni occasione». Questi riportati sono ovviamente solo alcuni esempi (vi invitiamo a leggere tutte le case history di pag. 19) di come sia possibile superare i limiti del canale tradizionale per riportare il consumatore in negozio. Siamo certi che solo lavorando insieme sarà possibile sperimentare nuovi modi per offrire valore al consumatore. A tutto vantaggio del cliente e del proprio business.
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In caso di citazione si prega di citare e linkare www.e-duesse.it
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