Esselunga contro il comune di Modena e Coop Estense
Una querelle che dura da 10 anni quella che contrappone Esselunga da una parte e il Comune di Modena e Coop Estense dall’altra. Il motivo del contendere è un lotto di terreno di quasi 45.000 mq, sul quale avrebbe dovuto sorgere un supermercato, ma che nel tempo ha perso la destinazione commerciale. Da qui la reazione di Esselunga che ha acquistato due pagine su alcuni giornali, intitolate “Modena, via Canaletto, Concorrenza e Libertà”, con le quali ha cercato di spiegare le sue ragioni. La vicenda parte nel 2000, quando Esselunga si aggiudica per 24 miliardi di lire un terreno vicino al centro di Modena, sulla base di un Programma di riqualificazione urbana approvato dal Comune l’anno prima e che avrebbe consentito la costruzione di un supermercato in una porzione limitata dell’area acquisita dallo stesso gruppo. Nel febbraio 2001 Coop estense partecipa ad un’asta giudiziale che mette in vendita la parte rimanente dell’area, circa 9.000 mq, ma molto importanti, perché serve il 75% di quota di proprietà per essere padroni della destinazione del terreno, ma Esselunga ne controlla solo il 72%. Coop Estense che si aggiudica il piccolo lotto per 23 miliardi, una cifra al metro quadro cinque volte superiore a quanto pagato da Esselunga in precedenza. Da quel momento inizia una lunga serie di incontri con il Comune per capire come risolvere la questione e, soprattutto a quale delle due insegne assegnare la possibilità di aprire un nuovo supermarket. Nel 2008 l’assessore all’Urbanistica Daniele Sitta (Pd, già esponente del Pci) propone ancora una volta ai rappresentanti di Esselunga di insediarsi in altro luogo e cedere a Coop Estense il proprio lotto in via Canaletto. Altrimenti il Comune avrebbe cambiato la destinazione d’uso cancellando l’uso commerciale, come, di fatto, è avvenuto. Da qui la reazione di Esselunga che nel suo annuncio a pagamento scrive: “Nel maggio dello scorso anno il sindaco di Modena, Giorgio Pighi, Democratico, ribadiva pubblicamente che in mancanza di un accordo tra Coop Estense ed Esselunga, il Comune avrebbe annullato il “commerciale”. Questa decisione può sembrare equanime e imparziale: tra i due litiganti nessuno fa niente. Non è così: Il lotto A di Esselunga (44.820 mq) che dà sulla via Canaletto – ove il supermercato era previsto nel progetto di Piano Particolareggiato – ha tutti i requisiti per il commerciale: la dimensione, l’affaccio sulla via e le previsioni del Piano del Comune. Nel lotto B di Coop Estense (8.834 mq), piccolo, irregolare e “messo la dietro”, come chiunque può ben capire, è impensabile piazzare un supermercato che funzioni. Pertanto, l’esborso di 23 miliardi di lire da parte di Coop Estense nel febbraio 2001 per assicurarsi un pezzo di terra affacciato sulla ferrovia ove l’insediamento di un supermercato non era neppure immaginabile, evidenzia chiarissimamente il suo intendimento originario. Nei fatti l’eliminazione del commerciale da via Canaletto da parte del Comune significa l’eliminazione dell’unico supermercato possibile, quello di Esselunga. L’altro non c’è, non ci sta. Noi non accetteremo questa condotta senza farne un caso nazionale. Lealmente già abbiamo espresso, e qui confermiamo, questa nostra determinazione”.
© RIPRODUZIONE RISERVATAIn caso di citazione si prega di citare e linkare www.e-duesse.it