IFA, tra assenze e novità mancate
Quando leggerete questo editoriale, sarà passato poco meno di un mese dalla chiusura dell’edizione 2019 della fiera berlinese. Qui invece, al momento, si scrive con ancora ‘l’asfalto’ dei padiglioni della kermesse tedesca sotto i piedi: i ricordi più vividi sono, come sempre, il fiume di gente che attraversa i padiglioni, gli incontri, le strette di mano e il sentiment generale che ha visto primeggiare gli ‘accordi’ – più che l’offerta in sé – nei giorni di IFA. Visitando infatti gli stand dei diversi brand (quelli che siamo riusciti a raggiungere nel breve tempo a disposizione) tanta era l’attenzione prestata verso il cliente in arrivo. L’obiettivo era infatti mostrare, in una occasione come quella che IFA mette a disposizione, tutta la ‘forza’ produttiva industriale di ogni singola azienda. E cavalcare le tendenze, presenti e future: dal 5G alla smart home, passando per l’8K, oltre che l’evoluzione del cordless nell’aspirazione che sembra essere il nuovo mantra nel piccolo elettrodomestico. Non solo: è stato anche possibile prendere coscienza delle applicazioni che l’Intelligenza Artificiale mette a disposizione anche del comparto dei technical consumer goods. Resta però il fatto, confermato anche dall’opinione detta a bassa voce dalla maggior parte degli addetti ai lavori, che non si è assistito ad alcuna presentazione di novità rivoluzionarie: si è avvertita semplicemente una innovazione incrementale. Una condizione che, aggiunta alle illustri ‘assenze’ che già da un paio d’anni caratterizzano IFA e per la scelta di diversi marchi dell’hi tech di presentare novità di peso in altri momenti/occasioni, mettono l’accento sul senso di una fiera annuale (forse meglio ogni due anni?) anche da un punto di vista costi/benefici.
Intendiamoci, l’industria non sta certo ferma a guardare che l’innovazione si disperda inutilmente e il Top Seller che pubblichiamo in queste pagine lo dimostra.
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