Il design che non si arrende
Mentre chiudiamo questo numero, il decreto in vigore impone il lockdown fino al prossimo 3 maggio. Ma l’industria del mobile e dell’arredo non ci sta e non si vuole arrendere. Così, dopo il Manifesto di Federlegno, che in 8 punti spiega come far ripartire il Made in Italy, si sono mossi anche i produttori. Per la prima volta, i top manager di B&B Italia, Bisazza, Boffi, Cappellini, Cassina, Flexform, Giorgetti, Molteni Group, Poltrona Frau, si sono uniti e hanno dato vita a un Manifesto del Design, una vera e propria dichiarazione di intenti di fronte all’impatto del Coronavirus sull’economia nazionale. Il messaggio al suo interno è chiaro e inequivocabile: garantire la ripresa produttiva subito, onde evitare una perdita del 20-30% del patrimonio industriale, e ribadire che le aziende ci sono, sono pronte e vogliono ricominciare. Anche perché l’assenza dai mercati sta favorendo i concorrenti dei Paesi attualmente aperti (come Francia, Germania e Nord Europa) e riprendere le quote perse, sarà un processo lungo e difficile. Per questo lo scopo del Manifesto è quello di dare continuità a tutta la filiera: produttori, piccoli e grossi artigiani, rivenditori e negozi in Italia e all’estero. E lo sosteniamo anche noi, con le nostre testate Progetto Cucina e Ab Abitare il Bagno, perché siamo consapevoli che il perdurare di questa situazione metterà a dura prova l’intero sistema dell’arredo-design che conta 200 mila imprese, 130 mila addetti e genera un giro d’affari di 23 miliardi di euro dei quali il 60% realizzati all’estero.
Mentre andiamo in stampa non abbiamo aggiornamenti in merito alle riaperture, e la Lombardia sta ancora vivendo una situazione molto critica. Ci auguriamo però che questa voglia di collaborare tra aziende, a dimostrazione che il design non si vuole arrendere, rimanga anche dopo la riapertura e si concretizzi in un fare sistema insieme ai retailer partner a sostegno di tutto il comparto.
Arianna Sorbara
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