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Bisogna essere onesti. Sono due (intensi) numeri che ci occupiamo di monitorare l’evoluzione dello scaffale (in generale) del canale technical. Il mese scorso, con i dati QBerg, siamo andati a scoprire quanto spazio stessero acquisendo i marchi cinesi a lineare in ogni singolo settore merceologico; mentre nelle pagine che leggerete ora, con il nuovo numero di UpTrade in mano, andrete a scoprire ‘il nuovo che avanza’ (sempre in termini di brand) in maniera più approfondita, sia dal punto di vista degli uomini che ‘governano’ il business in Italia, sia da quello della potenza di fuoco che queste realtà hanno alle spalle. Ebbene, l’onestà di cui parlavamo all’inizio è presto spiegata: se, infatti, per il settore del bianco non ci sono grossi ‘scompensi’, nel senso che resta un settore con salde radici occidentali ( vedremo presto i risultati della metamorfosi che un colosso come Qingdao Haier realizzerà con l’acquisto del gruppo Candy Hoover avvenuto a inizio anno) un approfondimento diverso merita il settore mobile e l’assedio alla leadership di mercato che è reale. In particolare, sembra essere un momento davvero delicato quello vissuto da Samsung Mobile, in cui l’insistenza cinese si fa sentire, e molto. Con una Huawei pronta a scalfire il controllo del mercato (non fosse stato per le notissime vicende dei ban Usa, magari oggi avremmo un nuovo market leader), ma anche per il sempre maggior apprezzamento che realtà nuove come Oppo e Xiaomi (insieme a chi nel mercato italiano opera già da tempo come LG, Wiko solo per fare degli esempi) stanno ottenendo da trade e utenza finale.Insomma un vero e proprio assedio a Samsung Mobile.
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