L’emergenza come catalizzatore
Se il Covid19 ci abbia insegnato qualcosa o meno sarà il tempo a decretarlo. Se quello che abbiamo vissuto lascerà traccia in noi o non lo farà è ancora tutto da vedersi. Questo dal punto di vista personale. Ciò che, invece, è innegabile è che questa emergenza abbia avuto il ruolo di catalizzatore per il business, determinando una sostanziale accelerazione nell’evoluzione di fenomeni già in atto. Pensiamo a come abbia minato le basi economiche di realtà già precedentemente in equilibrio precario, pensiamo a come abbia consolidato o incrinato irreversibilmente – in funzione delle situazioni – i rapporti tra industria e distribuzione, pensiamo ancora a come abbia aperto la strada a riorganizzazioni, cambiamenti di management e nuovi assetti. E nei confronti dei consumatori? Ci piacerebbe che quello che ci hanno raccontato alcuni fosse la regola per tutti o per la maggior parte ovvero che questo periodo difficile ha portato a rinsaldare il percepito della clientela dei beauty store del selettivo come punto di riferimento per la bellezza e il benessere. È vero, forse non venderemo più la stessa quantità di rossetti e fondotinta del passato, almeno nelle prossime settimane, ma vorremmo che fosse vero per tutti che la crisi ha portato a identificare i nostri punti vendita come i luoghi del consiglio professionale e competente, della qualità e del servizio perché gli sforzi messi in campo dal retail via telefono, chat, sito e de visu non siano vanificati ma al contrario siano un patrimonio su cui costruire il futuro del canale.
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