Non Food a 106 miliardi di euro nel 2010 (+1,8%)
Secondo l’annuale Osservatorio sulla distribuzione moderna nel mercato Non Food di Indicod-Ecr, nel 2010 i consumi non alimentari delle famiglie italiane hanno toccato i 106 miliardi di euro, con una crescita dell’1,8% sul 2009. Se si analizza, però, l’andamento dell’ultimo quinquennio, i consumi Non Food infatti si rivelano essere quasi allo stesso livello del 2006 (-0,7%). Passando all’analisi dei diversi mercati monitorati emerge che elettronica di consumo (vedi anche news del 1 luglio su e-duesse.it, sui dati GfK relativi al primo semestre 2011), mobili e arredamento, casalinghi e bricolage crescono tra i 4 e i 5 punti percentuali. L’unica eccezione è rappresentata dal tessile, dove si registra un trend negativo dello 0,9%. Nel complesso, nonostante la dinamica cedente dei prezzi al consumo, il fatturato torna a crescere. Sebbene quasi tutti i comparti analizzati abbiano mostrato un andamento positivo dei volumi di vendita, a fare da traino sono stati ancora una volta i settori caratterizzati da più forte innovazione (elettrodomestici) e da dinamiche di prezzo favorevoli. L’aggregato dei beni per la casa resta, però, su livelli di mercato inferiori a quelli pre-crisi. Il segnale di ripresa più incoraggiante è quello del comparto dell’ottica (5,7%). Nell’ambito della moda si riscontra uno dei pochi segni negativi evidenziati tra il 2009 e il 2010: si riduce, infatti, di 2 punti percentuali il giro d’affari dell’abbigliamento e delle calzature. Un altro comparto in difficoltà e in controtendenza rispetto alla media del mondo Non Food è l’edutainment, -0,9% in termini di fatturato. Le Grandi superfici specializzate (GSS) e le catene di negozi che si identificano con la stessa insegna hanno catturato la parte più consistente degli acquisti delle famiglie italiane dedicate al Non Food. I trend sono positivi in tutti i comparti, ad eccezione dell’homevideo e il multimedia storage. Tra i risultati più interessanti in termini di quota raggiunta dalle GSS si riscontrano: quello dell’ottica (+22,4%) con quota del 35,9%, di mobili e arredamento (+21,9%) con quota del 17,7%, degli elettrodomestici bianchi (+9,2%) con quota del 30%, e del bricolage (+8,6%) con quota del 28,6%.
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