Il negozio di arredamento evoluto non è più solo uno showroom. È il luogo dove si trova il più alto contenuto emozionale in fatto di casa e arredo. Lo store moderno è un luogo vivo, caldo ed emozionale, dove i prodotti sono sì protagonisti, ma all’interno di un contenitore più ampio che esprime concetti trasversali e ricchi di contenuto. In più, dato da non dare per scontato, è l’unico posto dove il cliente viene sostenuto in tutto il processo di ideazione fino al progetto finale degli spazi e degli arredi.
Forti di questo ruolo, le insegne più dinamiche hanno assunto sempre più uno straordinario potere anche in termini di equilibri di mercato, al quale corrisponde una responsabilità altrettanto decisiva: quella di influire in maniera sostanziale sul successo o insuccesso di un brand, di un prodotto o di una tecnologia. Forte della sua esclusività di rapporto con il consumatore, la distribuzione più evoluta è in grado di spingere un’azienda piuttosto che un’altra, orientare le vendite e addirittura far cambiare idea sull’acquisto proponendo una o più alternative a quanto richiesto. Detto in altre parole, il potere del retail (ma quello di qualità) è in crescita, perché mai come in questo momento è in grado di creare nuovi business e sostenere la diffusione di nuovi modelli di consumo agevolando, non solo la propria, ma anche la crescita di alcuni produttori, piuttosto che di altri.Per l’industria – soprattutto per i brand del bianco – è il momento di mettere in mostra tutto il valore e creare nuove alleanze. Ciclicamente i retailer rivedono le collaborazioni con i partner, soprattutto quando vedono i fornitori statici e poco reattivi in tema di R&S e, come ci hanno spiegato più volte, per non perdere redditività, razionalizzano, cambiano e sperimentano nuove sinergie. Osano, insomma. Esempi di produttori virtuosi ce ne sono, e in questo numero ne trovate diversi esempi, così come di insegne di interior che fanno la differenza sul mercato (a loro è dedicata la cover). Questi, ovviamente, sono alcuni esempi, ma sono gli interlocutori dei quali la filiera ha più bisogno: aziende dall’alto valore aggiunto, serie e solide, con progetti a lungo termine, che investono per costruire nuove opportunità di business.
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