Nuovi Codici
Uno dei plus della nostra industria è la capacità di saper dare risposte veloci al mercato. E negli ultimi anni, complice anche un andamento economico più positivo, è una dote che spicca ancora di più. Nell’ultimo numero abbiamo intervisto diversi manager e quello che emerge chiaramente è una ricerca di contenuti e di nuove identità. Che non significa cambiare rotta, ma guardare il mercato con occhi attenti per rispondere con soluzioni più adeguate e contemporanee. È il caso del gruppo Artesi, di Vitra, Arblu, Mutina e Albatros (solo per citarne alcuni), esempi di chi allarga il proprio business, di chi guarda ad altre categorie merceologiche complementari, di chi si concentra sulla sostanza e vuole andare oltre l’oggetto. Queste aziende, come molte altre nel panorama industriale, vogliono svincolarsi definitivamente dal concetto di “bagno tradizionale” e investono per creare collezioni dall’alto valore emotivo. Perché è questo che vuole il consumatore, emozionarsi sempre e comunque, perché è questo che chiede il mercato interno ed estero, dove il made in Italy, sinonimo di “bello e ben fatto”, è sempre più richiesto.
Certo, ci troviamo di fronte a una sfida non da poco. Da una parte c’è la richiesta di prodotti più semplici, più “immediati”, più adattabili ai diversi stili abitativi (anche non definitivi), dal posizionamento chiaro, ma non per questo meno impattanti o più poveri. Dall’altra c’è una richiesta crescente di prodotti unici, non omologati, con un’evidente identità progettuale alle spalle. In entrambi i casi ci troviamo di fronte a un nuovo codice: eliminare il superfluo per lavorare sul valore intrinseco dell’oggetto e sul suo ruolo.
Questo che avete tra le mani è il terzo appuntamento dedicato al prodotto, al design, all’innovazione e alla tecnologia, esempio concreto dei passi avanti fatti dai produttori e di come siano più consapevoli del ruolo che vogliono ricoprire nel mercato dell’arredo bagno. 36 aziende, 45 prodotti che spostano il baricentro dal significante al significato e che evidenziano chiaramente la strada verso cui industria e distribuzione si devono dirigere per dare più valore al mercato.
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