Alla presenza dell’assessore al Commercio della Regione Lombardia, Stefano Maullu, e l’assessore al commercio della Regione Emilia Romagna, Maurizio Melucci, e del presidente di ANCD (Associazione Nazionale Cooperative tra Dettaglianti) ed amministratore delegato del gruppo Conad, Camillo De Berardinis, è stato presentato a Milano l’VIII Rapporto ANCD sulla legislazione commerciale. Un’occasione per interrogarsi su quali siano le priorità e le misure di politica economica da adottare per favorire la ripresa, il rilancio e lo sviluppo delle attività produttive del Paese. Nel corso dell’incontro è stata sottolineata la presenza di una normativa sul commercio disomogenea sul territorio nazionale. Nelle varie applicazioni regionali della normativa si assiste ad una generale tendenza ad interpretare le disposizioni in modo restrittivo, regolamentando il settore e limitando la concorrenza. In particolare: gli orari e le aperture domenicali, l’autorizzazione all’apertura di un nuovo ipermercato solo con Conferenza dei Servizi, la definizione quantitativa degli spazi solo in proporzione alla presenza di esercizi di vicinato, le distanze minime tra esercizi di media dimensione. Il Rapporto ANCD ha evidenziato anche il forte incremento di limitazioni della concorrenza nei settori del non food, in particolare per il sistema distributivo dei carburanti e dei farmaci. Si tratta di settori ancora non aperti pienamente alla concorrenza e spesso caratterizzati da un monopolio distributivo (come per esempio il settore farmaceutico) che li rende più costosi per i consumatori e improduttivi se confrontati con altri paesi europei. Sono settori nei quali solo la concorrenza potrebbe apportare un effettivo ammodernamento e considerevoli vantaggi nei confronti dei consumatori, in termini di prezzo e qualità del servizio. Secondo il rapporto, è in questi particolari comparti che la Gdo svolge un ruolo fondamentale di calmiere e di reale supporto ai consumatori, contribuendo anche a contenere l’inflazione nei momenti in cui l’aumento dei prezzi erode il potere d’acquisto delle famiglie (nella foto un momento della presentazione).