Ripartiamo, sì. Ma come?

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che, dal 15 giugno, i cinema potranno riaprire, lasciando alle singole Regioni la facoltà di modificare tale permesso a seconda della situazione sanitaria del proprio territorio. Annuncio che ha colto alla sprovvista gran parte del nostro settore (inizialmente si parlava di una possibile ripartenza a luglio o a settembre), a partire dall’esercizio. Del resto, il rigido protocollo di sicurezza (tanto necessario quanto doveroso), il calendario delle uscite ancora da definire e l’incertezza attorno ai grandi blockbuster estivi americani rendono comprensibili certe perplessità di un esercizio scisso tra il desiderio di riaprire e gli ostacoli da affrontare. Insomma, la situazione è più complessa del previsto e non si può dare per scontata una riapertura massiccia delle sale italiane a partire dal 15 giugno (molto dipenderà dai film in programmazione e dalla sostenibilità delle restrizioni). A nostro avviso, comunque, una riapertura graduale in estate è la direzione corretta per riagganciare poco alla volta il pubblico, abituandolo a tornare in sala. Ma in un momento così delicato e senza precedenti, forse andrebbero trovate nuove strade per favorire questa ripartenza. Le distribuzioni, ad esempio, potrebbero offrire gratuitamente quei titoli usciti direttamente sulle piattaforme italiane e internazionali (comprese RaiPlay e Mediaset Play) e mai passati per la sala, come ad esempio
E se per questi film i distributori concedessero ai cinema un “incasso pieno” senza percentuali (almeno nella fase di ripartenza), in cambio l’esercizio potrebbe garantire qualche punto di percentuale in più al distributore (major in testa) per l’uscita dei primi blockbuster. Anche perché quest’ultimi registreranno performance inferiori rispetto al passato e andranno sostenuti e stimolati.
Allo stesso tempo, si dovrà investire molto di più nel lancio dei film per almeno un anno dalla ripartenza, andando a riconquistare innanzitutto il target di appassionati. Un’operazione che dovrà essere portata avanti dalle singole distribuzioni con un forte sostegno economico dello Stato a favore della promozione (qui comprenderemo anche la “forza politica” delle associazioni).
Ai servizi streaming andrà chiesto di comportarsi anche da alleati – non solo da competitor, quali sono e saranno anche in futuro, rimanendo sempre un’alternativa al cinema nel tempo libero – promuovendo gratuitamente sulle loro piattaforme i film che usciranno in sala nella fase iniziale (stanno guadagnando a sufficienza da poterselo permettere). Andrà poi tenuto conto del sovraffollamento dei set una volta riavviata la macchina (senza contare quegli attori che non potranno essere contemporaneamente su più set) e qui dovremo fare affidamento sulla grande accortezza e lungimiranza dei produttori.
Infine, vorremmo riportare l’attenzione su una riflessione che
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