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C’è davvero un cambiamento a livello di leadership distributiva? Secondo le dichiarazioni di Unieuro, rilasciate a metà marzo, il FY chiuso il 28 febbraio 2019 ha registrato ricavi pari a 2,1 miliardi di euro, in crescita del 12,3% rispetto al 2017 e “per la prima volta nella sua storia, Unieuro è leader di mercato non più soltanto in termini di numero di punti vendita e redditività, ma anche per volume d’affari”, recitava la nota ufficiale. “Siamo estremamente orgogliosi di aver conquistato una vetta che in tempi non lontani sembrava irraggiungibile e ci apprestiamo a celebrarlo nel migliore dei modi: presentando agli azionisti risultati reddituali in ulteriore crescita e proponendo loro un dividendo in linea con le loro aspettative”, sono invece le dichiarazioni dell’ad Giancarlo Nicosanti Monterastelli per festeggiare il risultato. Perché il punto, per qualsiasi realtà quotata, sono proprio gli azionisti e il loro profitto. Tant’è che sembra proprio che la grande campagna acquisti portata avanti ormai da tempo dall’insegna del batte, forte, sempre, (e non ancora finita, secondo i beni informati, perché attualmente incentrata a portare a casa almeno altre due acquisizioni importanti nel Sud Italia, completando così in maniera pressoché totale la copertura del territorio) sembrerebbe finalizzata alla vendita. Noi abbiamo sempre tifato per la romantica idea di vedere la catena consolidare il canale tradizionale con l’omnicanalità alla Best Buy, ma il fondo che sta dietro a Unieuro (l’azionista di maggioranza Rhone Capital al 33%) potrebbe avere altre mire, come quella di vendere al miglior offerente. Nelle tante voci che girano all’interno del mercato, una ipotizza addirittura uno specifico compratore: fisico, reale, concreto e tutt’altro che sconclusionato: Steven Zhang, considerato tra i giovani imprenditori – 26 anni! – più influenti in Cina e nome che sicuramente non risulta nuovo ai tifosi interisti in qualità di azionista di maggioranza del club nerazzurro. È lui il legale rappresentante in Italia di Suning, l’azienda cinese leader nel campo degli elettrodomestici guidata da Jindong Zhang (padre di Steven, fondatore e azionista di maggioranza di suning.com, una delle più influenti società cinesi che opera nel settore della vendita al dettaglio e, tra le altre cose, proprietario all’1% di Alibaba). Secondo i giornali sportivi, Steven “potrà portare avanti in prima persona l’ambiziosa duplice mission di Suning: riportare i nerazzurri nel gotha del calcio e spalancare all’azienda le porte anche del mercato europeo”. Di concreto c’è che, la scorsa estate, il giovane Steven ha aperto un ufficio di rappresentanza che fa riferimento alla Hong Kong Suning International Trade co. Limited, una delle numerosi holding facenti parte dell’impero di Suning. L’attuale sede, la stessa dell’Inter (al numero 9 di Corso Vittorio Emanuale II a Milano), svolgerà “attività promozionale relativamente a quanto svolto dalla casa madre”. Se ci siano davvero trattative in atto non è dato saperlo, ciò che è certo è che “da aprile 2017 la nostra è una società quotata in borsa che detiene la maggioranza dell’azienda, essendo il 52% dell’azionariato Unieuro disponibile sul mercato azionario. Quindi, per onestà, devo dire che già potenzialmente siamo una società che è sul mercato”, diceva lo stesso Nicosanti sul numero di settembre di UpTrade (leggi pagina 41, ndr).L’unico intoppo alla trattativa sembra essere la fede calcistica: nera-azzurra per Sunning, bianco-nera per l’ad di Unieuro…
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